Black rain

I fumi radioattivi e letali della centrale di Fukushima continuano a levarsi nell’aria: oggi un’alta colonna di fumo nero (un’altra) si è alzata dal reattore 3. Una nube radioattiva al cesio formata dai fumi fuoriusciti nei giorni scorsi, sta arrivando nei cieli europei e forse scenderà sulle nostre teste e su quelle dei nostri figli pioggia radioattiva. Intanto i tecnici giapponesi si stanno immolando in una disperata corsa contro il tempo, già perduta, tentando di far ripartire gli impianti di raffreddamento affinché il nocciolo non fonda mentre i rischi di una catastrofe irreversibile restano, e i livelli di radioattività salgono contaminando per migliaia di anni il mare, l’acqua, e gli alimenti, fino a 120 chilometri di distanza, per il momento. Il governo giapponese ha allertato la popolazione perché non si cibi di latte e di spinaci, e vietando l’acqua del rubinetto ai neonati, dichiarando nello stesso tempo che “non ci sono pericoli per la salute”: mentendo. 

La catastrofe giapponese costerà sia per i danni alla salute (incalcolabili) e all’ambiente, che per i danni all’economia giapponese: 235 miliardi di dollari (circa 165 miliardi di euro), pari al 4% del Pil giapponese. Lo ha reso noto oggi la Banca mondiale nel suo ultimo rapporto sull’economia dell’Asia orientale e del Pacifico.

Entro domani soffieranno venti radioattivi sulla nostra Penisola ma più a lungo soffieranno i venti dell’idiozia e della malafede del nostro Governo che ha preso tempo: pausa di riflessione. Ieri è stata annunciata una moratoria di un anno sul progetto di individuazione dei siti favorevoli alla costruzione delle centrali nucleari. Il burattino-ministra dell’ambiente, Prestigiacomo, prestando la propria faccia e la propria voce alle menzogne della criminal politik della casta affaristico-partitica oggi ha definito la scelta della moratoria di “buon senso per rispettare le inquietudini degli italiani colpiti da un evento straordinario come quello di Fukushima”. Non illudiamoci non ci stanno ripensando stanno solo prendendo tempo tentando di vanificare il referendum sul nucleare che si voterà a giugno insieme al referendum sull’acqua e sul legittimo impedimento. Referendum che peraltro se fosse sttao accorpato alle elezioni amministrative di maggio, ci avrebbe fatto risparmiare 400milioni di euro, ma la speranza che non si raggiunga il quorum non ha prezzo per questo Governo. 

Useranno le solite armi di distrazione, di cattiva informazione, l’arte dell’oblio e l’illusione della ricchezza e del benessere, attirandoci con il miraggio dell’oro, per convincerci che il nucleare è energia pulita a dispetto dell’insolvibile problema dello stoccaggio e dello smaltimento delle scorie; ci vorranno convincere che conviene a dispetto del dato che i costi della costruzione sono pari a quelli delle dismissioni di una centrale, e che una centrale dismessa continua a costare; ci vorranno convincere che conviene anche quando eventuali ritardi nella conclusione dei lavori di costruzione di una centrale, pesano fino a 300 volte di più sui costi previsti (come è accaduto recentemente in India). Da uno studio del Consiglio Mondiale dell’Energia (WEC) i tempi di costruzione di impianti nucleari nel mondo tra il 1995 e il 2000 sono risultati essere aumentati da 66 a 116 mesi. Apriamo gli occhi: l’energia nucleare è un usuraio che promette soluzione a problemi economici ma alla fine non smette mai di chiedere.

I giapponesi forse adesso si stanno aggrappando all’illusione fornita dal loro governo, che l’incidente nucleare di Fukushima non arrechi danni gravi alla loro salute e quella dei loro figli. Ma in Italia siamo ancora in tempo per non farci incantare dalle menzogne del nucleare come energia pulita e sicura. Possiamo decidere a partire dal voto del referendum sul nucleare del 12 e del 13 giugno. O inseguendo il sogno di agguantare l’oro, ci troveremo a vivere davvero il mito del Re Mida che si prospetta come la nemesi del mondo occidentale. Quel re che morì di inedia per aver ricevuto il dono di  trasformare in oro tutto quello che toccava, compreso il cibo. Di che ci ciberemo se inseguendo l’illusione di agguantare l’oro con l’energia nucleare contamineremo l’acqua, il cibo di cui ci nutriamo e l’aria che respiriamo? Davvero allora ingurgiteremo e respireremo “oro radioattivo” fino a morirne: questo è sicuro

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