E’ un mercoledì nero che ci aggredisce al rientro sul lavoro dopo la pausa delle vacanze natalizie. La notizia della strage nella redazione di Charlie Hebdo mi arriva dal web nella tarda mattinata mentre mi sto alzando dalla scrivania per andare a prendere mia figlia da scuola. Poi, tutto il resto del giorno è un susseguirsi di notizie, commenti, filmati dell’attentato trasmesse in tv o fatte circolare sul web. Verso sera un contatto Fb (Anacleto Senzafiltri, che ringrazio) condivide sulla mia pagina le parole di François Cavanna, scrittore e vignettista, fondatore di Charlie Hebdo, scomparso nel 2014. Parole che pubblico nel mio blog perché le trovo straordinariamente efficaci per ricordare il valore della libertà di espressione, di pensiero, di critica, di satira e per commemorare le vittime di questa orribile strage, dodici persone tra cui il direttore Stephan Charbonnier, Cabu, Tignous e Wolinski “armate” solo di matite, intelligenza e del potere sovversivo della risata.
“Voi, i cristiani, gli ebrei, i musulmani, i buddisti, gli scintoisti, gli avventisti, i panteisti, i testimoni di questo e di quello, i satanisti, i guru, i maghi, le streghe, i santoni, quelli che tagliano la pelle del pistolino ai bambini, quelli che cuciono la passerina alle bambine, quelli che pregano ginocchioni, quelli che pregano a quattro zampe, quelli che pregano su una gamba sola, quelli che non mangiano questo e quello, quelli che si segnano con la destra, quelli che si segnano con la sinistra, quelli che si votano al Diavolo, perché delusi da Dio, quelli che pregano per far piovere, quelli che pregano per vincere al lotto, quelli che pregano perché non sia Aids, quelli che si cibano del loro Dio fatto a rondelle, quelli che non pisciano mai controvento, quelli che fanno l’elemosina per guadagnarsi il cielo, quelli che lapidano il capro espiatorio, quelli che sgozzano le pecore, quelli che credono di sopravvivere nei loro figli, quelli che credono di sopravvivere nelle loro opere, quelli che non vogliono discendere dalla scimmia, quelli che benedicono gli eserciti, quelli che benedicono le battute di caccia, quelli che cominceranno a vivere dopo la morte… Tutti voi, che non potete vivere senza un Papà Natale e senza un Padre castigatore. Tutti voi, che non potete sopportare di non essere altro che vermi di terra con un cervello. Tutti voi, che vi siete fabbricati un dio “perfetto” e “buono” tanto stupido, tanto meschino, tanto sanguinario, tanto geloso, tanto avido di lodi quanto il più stupido, il più meschino, il più sanguinario, il più geloso, il più avido di lodi tra voi.