Il 22 febbraio scorso abbiamo dato il via a una tenace battaglia per chiedere ai Ministeri competenti di rivedere la decisione di innalzare fino a 10.000 euro le sanzioni per le donne che dovessero ricorrere agli aborti fuori dalle strutture accreditate, come previsto dalla legge 194/1978.
Ribadiamo che le donne sono le vittime di un sistema che ha reso l’accesso alle IVG un percorso ad ostacoli, a causa di un numero abnorme di personale obiettore di coscienza. Quindi, anziché indagare sulle cause di questo preoccupante ritorno alla clandestinità, fatto di stime al ribasso e superficiali, si è preferito depenalizzare (ben venga) e fissare una sanzione smisurata come se potesse essere un deterrente. L’unico effetto deterrente si avrà sulle donne che pur di non vedersi comminare la sanzione, preferiranno non recarsi in ospedale per farsi curare in caso di complicanze. L’effetto potrebbe essere estremamente pericoloso per la salute e la vita stessa delle donne.
Il gruppo di donne di #ObiettiamoLaSanzione e coloro che hanno sostenuto la protesta lanciata con il primo tweetstorm del 22, sinora hanno ricevuto solo una risposta in data 25 febbraio, quella del Ministero della Giustizia, da parte del Sottosegretario Gennaro Migliore che ha riferito in seguito all’interrogazione di Marisa Nicchi. Il commento del gruppo di attiviste #ObiettiamoLaSanzione è stato questo: in sintesi riteniamo inaccettabile un tempo di verifica e di monitoraggio lungo 18 mesi.
In parallelo, sempre il 25 febbraio, abbiamo inviato anche una lettera aperta alle parlamentari, parte dell’Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità.
Ancora un lungo silenzio.
Non ci siamo fermate e abbiamo deciso di manifestare l’otto marzo, lottando per le donne, con un nuovo tweetstorm indirizzato al Presidente del Consiglio, attuale responsabile delle Pari Opportunità, vista l’assenza di una Ministra e di un’altra delegata. Ancora un’ondata di proteste che hanno viaggiato via social e via email. Ci aspettiamo delle risposte adeguate all’articolata lettera che abbiamo inviato all’Intergruppo, non possiamo accettare rinvii e silenzi, perché il tempo non è dalla nostra parte e i nostri diritti sono costantemente sotto attacco e affievoliti ogni giorno che passa. Manterremo alta l’attenzione su questo tema e vigileremo finché la situazione relativa alle sanzioni e quella più ampia sulla piena applicazione della 194 non riceveranno le giuste ed efficaci attenzioni e soluzioni. Non lasceremo che il silenzio seppellisca questa palese lesione di diritti.
Le promotrici del gruppo #ObiettiamoLaSanzione
Anarkikka
Monica Lanfranco
Loredana Lipperini
Cristina Obber
Antonella Penati (Federico nel cuore)
Lea Fiorentini Pietrogrande
Benedetta Pintus (Pasionaria.it)
Barbara Bonomi Romagnoli
Maddalena Robustelli
Paola Tavella
Simona Sforza
Nadia Somma
Lorella Zanardo
La rete delle reti
Donatella Martini (Ass. Donne in Quota)
@nadiesdaa