Libere di farci schiave?

Pronto associazione Demetra? Vorrei parlare con Nadia Somma

Sono io, buongiorno

Ah! Ecco la fanatica!

Scusi con chi parlo?

Mi chiamo Anna (….)  ho 24 anni,  e guardi che ne abbiamo le tasche piene di persone come lei, quelle con la verità in tasca!

Non capisco mi può spiegare?

Si l’ho letto quello che ha scritto, sul blog! Lei pensa forse di sostituirsi alla volontà di tutte le donne?

No! Guardi non è assolutamente mia intenzione farlo, ma se mi spiega…

Si. La ragazza i Roma, era consenziente. L’ha detto! Pensa che sia una incapace? Lei vorrebbe forse fare la tutrice entrare nelle camere da letto di tutte le donne e dire loro cosa devono fare o non fare a letto?

Non ci penso proprio. Sono anni che tra le mura di un salottino entro in casa delle donne attraverso le loro parole, ascolto quello che accade perché me lo raccontano: violenze, minacce, ma non ho mai pensato di dire a nessuna quello che deve fare, nè se deve lasciare il marito nè se deve restare. Non salvo nessuna, stia tranquilla la scelta è la loro! Se e quando è il momento si salvano da sole.

E allora?

Però quando mi dicono che vogliono restare perchè il marito le picchia ma le ama,  allora dico allora che pugni, calci e finire in ospedale o essere minacciata di morte non è amore: ma violenza. E’ un esame di realtà. Rapporto consenziente non è sinonimo di rapporto violento. La violenza è altro e non lo si deve dimenticare.

No! Lei pensa che il tunisino sia per forza uno stupratore perché ha pregiudizi

Lei continua a fraintendermi ma vedo che ricorda bene la nazionalità dell’uomo

Si..vabbè  ma una può scegliere e deve poter scegliere anche di essere brutalizzata

Certo e penso debba essere libera di farlo

Metto giù e penso che vent’anni fa si sognava il piacere, e amare in libertà, con gioia. Mi vengono in mente le  giovani che oggi, rivendicano la scelta  di barattare sesso con qualche “vantaggio”.  Navigo un pò in internet e leggo del successo di 50 sfumature di grigio: romanzo porno rosa che ha per protagonista una donna lieta di farsi seviziare da un uomo. Avidamente letto dalle donne.  Negli anni settanta ero poco più di una bambina e  sono diventata una donna con canti nelle orecchie, sogni e la voglia di   difendere  la libertà  anche quella di scopare  e con gioia, adesso si difende la libertà di farsi schiave o di essere umiliate o peggio…

 Forse le donne,  ora che possono davvero scegliere, che sono davvero libere,  desiderano la  libertà di farsi schiave?

13 pensieri riguardo “Libere di farci schiave?

  1. Ti capisco bene e comunque ho letto il libro in questione e credimi che è tutt’altro rispetto alla pubblicità e ai commenti che girano online e offline. In realtà la protagonista dopo un po’ lo molla il tipo, perché non accetta che lui voglia sempre e solo menarla (sebbene nei limiti di una relazione sado maso che ha regole molto molto precise) e lentamente le parti si invertono, ma non dico di più .
    Non è certo un esempio di grande letteratura, ma lo stanno strumentalizzando per dire che le donne hanno voglia di essere sottomesse in camera da letto. Ma quando mai? E comunque mi sono confrontata con un uomo che pratica il sado maso e mi ha spiegato un po’ di cose.

    Scusa se ho sforato…. questa storia della violenza fa incazzare anche me. Sai che mio padre se la rideva tanto quando raccontava che Spencer Tracy menava di brutto la Hepburn con cui aveva una storica relazione extraconiugale?

    Ha riso fino al giorno in cui io ho commentato incazzatissima: che bastardo. Sembrava che nessuno ci avesse pensato fino a quel momento. Sembrava plausibile che queste cose accadessero e che facessero parte di una storia d’amore. Anche perché la Kat era una donna forte. Quindi evidentemente andava bene così… Mamma mia oggi straparlo….

    1. chissà perché quel bisogno di ridere….e chissà perchè una donna di valore come la Hepburn accettasse di prendere le botte da un uomo che era più basso di lei e non solo fisicamente

      1. e non è la sola… grandi donne, che se vogliamo sembravano esulare dallo stereotipo della donna sottomessa, accettavano uomini violenti…da una parte forse l’idea che in fondo non ci meritiamo un amore vero e grande, dall’altra l’idea che l’orco è solo un bambino che non è stato amato o capito a sufficienza…sono solo alcuni dei luoghi comuni; circa il bisogno di ridere, me lo chiedo anche io… forse la violenza è divertente per chi sa di poterla esercitare?

      2. in effetti, non credo che io avrei riso (tra l’altro non sapevo che Tracy la picchiasse) ma a volte ridere può essere un modo per esorcizzare cose che ci fanno paura, per distaccarsene..spero fosse il caso di tuo padre

      3. Eh no, temo di no. Mio padre non era violento fisicamente, ma psicologicamente sì e aveva la sua personale convinzione che gli uomini fossero superiori alle donne. Però grazie per il commento 🙂

      4. “in effetti, non credo che io avrei riso”

        e lo dice uno che apprezza l’umorismo anche quando è macabro e “politicamente scorretto” però va saputo fare e non tutti sono Sacha Baron Cohen. Scusate se mi dilungo

      5. comunque se volete leggere romanzi sulla violenza (vera) sulle donne, suggerisco Rose Madder e Dolores Claiborne di Stephen King, è un tema che ritorna pure in It attraverso il personaggio di Bev Marsh..amo molto King e trovo che abbia trattao il tema in maniera plausibile e con grande sensibilità

  2. Due adulti consenzienti tra le lenzuola hanno il diritto di fare quello che vogliono comprese cose che a noi fanno schifo. Detto questo, io credo che si faccia una non so quanto voluta confusione tra un rapporto sadomaso, che come già detto, ha regole precise e si basa su fiducia reciproca assoluta e consenso (e salvo incidenti nessuno finisce all’ospedale). Comunque sul tema “amore e bdsm” consiglio di vedere il film Secretary di Steven Shainberg (dai racconti di Mary Graitskill).
    Quanto al caso di Roma, io non so cosa è successo, quella ragazza dice che non è stata stuprata e io ne prendo atto, e ha tutto il diritto di non denunciare..di una cosa sono ragionevolmente sicuro: quella ferita così estesa nelle parti intime non ha nulla a che fare col sadomaso e non c’entra nulla con un rapporto sessuale “strong”, estremo e consensuale..a meno che lui non avesse un coltello al posto del pene. Insomma, tutti o quasi conosciamo persone che amano farlo in maniera “bizzarra” o soltanto “rustica”..non mi pare che abbiano bisogno di una trasfusione dopo nè di 15 punti di sutura nei genitali.
    Ripeto, io non so cosa è successo e non mi sostituisco alla ragazza nè agli inquirenti ma i fatti dicono che quel tipo di ferita (che lei non ha chiesto di avere, tra l’altro) è incompatibile con un rapporto sessuale, anche “strong”.
    Personalmente, piccoli graffi sulla schiena, morsetti non profondi e perchè no, qualche pacca sul sedere sono il massimo di “violenza” a cui potrei arrivare (col consenso dell’altra) o che potrei accettare di “subire” nel vortice della passione, ma sono solo gusti personali, non voglio essere prescrittivo e ho tutto il rispetto per chi ha gusti e curiosità più “estreme” purchè ci sia consenso reciproco

    1. io credo che si faccia una non so quanto voluta confusione tra un rapporto sadomaso, che come già detto, ha regole precise e si basa su fiducia reciproca assoluta e consenso (e salvo incidenti nessuno finisce all’ospedale) e la violenza vera che non ha nulla a che fare col bdsm nè con un qualsiasi rapporto sessuale consensuale..per quanto “selvaggio” possa essere.
      Ecco per precisare megli

  3. @Paolo ho dato una visione sulla cosa (discutibile sono qua apposta a discuterne con chi non la pensa come me) perchè il contesto non mi pareva quello di un rapporto sado maso…ma un contesto di altro tipo che ho incontrato molte volte….poi se la ragazza dice che non ‘è stata stuprata nulla da dire..ma finire suturata al pronto soccorso non è un gioco..una donna non si lacera come carta velina….poi per carità che ognuno faccia quello che crede…bdsm sado maso eccetera..tirare poi in ballo come hanno fatto donne che anche stimo molto, che inconsciamente lei forse voleva quello..bè all’inconscio dobbiamo lasciare ciò che gli appartiene…al limite è opera di chi vive situazioni tragiche in prima persona elaborarle..e portarle alla coscienza .ma questo è un terreno scivoloso perchè applicabile a qualunque situazione…anche una donna che non voleva un rapporto ed è stata stuprata forse non potrebbe dirsi che inconsciamente era qualcosa che voleva??? Torniamo lì…”diceva no ma voleva dire si??!!” insomma credo che quando ci va di mezzo l’incolumità fisica ci volgia unpò più di prudenza nell’esprimere certi concetti

    1. infatti ho scritto chiaramente anch’io che per quanto mi riguarda, ho il massimo rispetto per le parole della ragazza che ha il diritto di dire e fare ciò che vuole, denunciare, non denunciare o denunciare dopo (ma più aspetta peggio sarà perchè l’avvocato difensore potrà minare la sua credibilità: “ma come prima diceva che non era stupro e ora denuncia?”)..però se mi si vuole far credere che una trasfusione di sangue e una sutura di 15 cm nelle parti intime sono la normale conseguenza di un rapporto sessuale magari “selvaggio” ma consensuale..io non la bevo…e dico pure che, anche se senza denuncia sarà difficile, gli inquirenti hanno il diritto-dovere di indagare per capire cosa è successo, se c’è qualcuno in giro che si diverte a procurare lesioni gravi ai genitali femminili (lesioni, ripeto incompatibili con qualsiasi tipo di rapporto sessuale e che la ragazza certo non aveva chiesto in questo caso).
      Detto questo, tra le lenzuola ognuno faccia quel che vuole, questo è certo e non mi stancherò mai di ripeterlo

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