Rieccolo. Un anno fa era sopraffatto da minishorts di tredicenni che si facevano i gavettoni per festeggiare la fine dell’anno scolastico, all’inizio di questa estate invece confida ai suoi lettori di essere un “amico delle donne” di ascoltare confidenze e di fornire consigli. Ed io sto qua a replicare ancora delle critiche, perdonate questa debolezza: è estate, fa caldo e voglio occuparmi di baggianate. Sul suo blog ha recentemente pubblicato A.A.A: cercasi vero maschio dove scrive di un’amica respinta sessualmente da un ragazzo e fa una filippica semiseria, una ribollita condita da abbondanti stereotipi da far rimpiangere le conversazioni sui treni: quelle sul tempo, “non ci sono più le mezze stagioni” o sulla politica, “si stava meglio quando si stava peggio”. Cubeddu è l’ultimo tra gli ultimi virili resistenti, suddivide le amiche che si confidano con lui in “maneggevoli” e non maneggevoli manco fossero degli aspirapolvere e rimpiange i bei tempi in cui il premio migliore per una lavoratrice non era un aumento di stipendio o essere stimata professionalmente bensi’ ricevere una pacca sul culo dai colleghi (non specifica se collettiva o individuale). Il giovane giornalista vive circondato da un mondo di uomini “effeminati” (che orrore!) dipendenti dalla mamma, che vanno in ansia e sognano evirazioni per aver ricevuto un bacio e soffrono di gastrite. Ma lui no! Si batte con virilità e lo dimostra spiegandoci che ha il fornello lurido e la cucina sottosopra, che appena sveglio guarda con un ghigno la luce del sole fumando una sigaretta, (probabilmente dopo aver dismesso la pelliccia da lupo mannaro) mangia bistecche al sangue, non si fa depilare nemmeno per l’elettrocardiogramma, batte il pugno sul tavolo, mangia aglio, non mette tappo al tubetto del dentifricio e infine rutta e bestemmia mentre guarda il calcio. E pensare che anche Ugo Fantozzi mangiava frittatona di cipolle, beveva birra e sfogava il rutto libero davanti alle partite imprecando contro arbitri e calciatori. Sta a vedere che non avevamo capito che pure il ragioniere innamorato della signorina Silvani nascondesse dentro di sé un virile resistente. Lo so, l’articolo di Cubeddu è semiserio (spero) ma anche l’ironia dovrebbe essere tessuta con un certo stile evitando di inciampare in battute sulle donne ammazzate e sui loro assassini che trovano il tempo per ucciderle, e dovrebbe pensare prima di scrivere che la crisi del maschio è ben rappresentata da un personaggio dei Soprano’s, un mafioso con attacchi di panico. Come se la violenza dei mafiosi possa essere un esempio di virilità per i maschi: qualcosa da rimpiangere se perduta. Cubeddu pare non sapere che la virilità fu una costruzione culturale che prescriveva agli uomini la qualità della forza interiore invece della brutalità, e il controllo di sé stessi e dei propri impulsi piuttosto che il controllo e il dominio degli altri. Non lo sa e fa un torto ai suoi avi patriarchi se riduce l’essere virili ad un affare di rutti, flatulenze e peli. @Nadiesdaa
Marco Cubeddu: A.A.A…A volte ritorna (purtroppo)
4 pensieri riguardo “Marco Cubeddu: A.A.A…A volte ritorna (purtroppo)”
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Pubblicato da Navigattrice Naufragante
Sono giornalista pubblicista e blogger sul tema dei diritti delle donne ma il mio interesse non si ferma alla divulgazione e informazione. Dagli anni '90 sono attivista contro la violenza alle donne. Sono stata socia fondatrice di Linea Rosa a Ravenna, nel 1991, e di Demetra donne in aiuto, a Lugo, nel 2005. La relazione con le donne vittime di violenza mi ha portato a voler approfondire le competenze nella relazione di aiuto e sono una counselor biosistemica; ho anche approfondito l'aspetto del lavoro sul corpo conseguendo il diploma di Conduttore di Classi di esercizi di Bioenergetica con la S.i.A.B (Società italiana di Analisi Bioenergetica). Ho sempre svolto attività di pubblicista, e in passato sono stata cronista di nera e giudiziaria e un giorno, scrivendo dell'imminente apertura di un centro antiviolenza nella mia città decisi di farne parte. Scrivo di diritti e di violenza contro le donne per alcuni blog: sul Fatto Quotidiano, su Politica Femminile e qui.su Il porto delle nuvole; ho collaborato al blog Il Simplicissimus. Cerco di informare e di sensibilizzare sul problema della violenza maschile contro le donne e svolgo formazione sul maltrattamento e la violenza familiare presso enti di formazione, cooperative o associazioni. Curo con particolare attenzione il tema del linguaggio della stampa nei casi di violenza contro le donne. Nel febbraio del 2018 ho pubblicato un pamphlet, scritto a quattro mani con Luca Martini: Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne (edizione PresentArtSi) e svolgo formazione a giornalisti e giornaliste per una corretta informazione sulla cultura del femminicidio e come raccontare la violenza contro le donne nella cronaca. Per contatti e informazioni potete scrivermi: nadia.somma100@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Navigattrice Naufragante
comunque la virilità (come la femminilità) non è solo una costruzione culturale nè è solo natura (dato che la nostra natura è anche cultura ed è inevitabile)..è un modo di essere che si può vivere in diversi modi..e di sicuro si può essere virili anche depilandosi
però ammettiamolo: il tizio che, pur volendolo, non sale dalla ragazza perchè ha sognato che lo eviravano è ridicolo..se esiste
In effetti, anche a me pare un ‘incubo’ troppo scontato dato l’argomento..mah!
poi cubeddu rimane uno scemo, va da sè. Comunque i Soprano resta una gran serie