Brava Carla Cantone! Nella puntata di Ballarò del 16 dicembre scorso, su Rai Tre, si è rivolta a Battiato per chiedergli di non adoperare più termini sessisti per criticare le donne. Il riferimento era all’intervento che Battiato fece il 26 marzo del 2013 al Parlamento Europeo di Bruxelles quando rilasciò dichiarazioni cariche di invettive contro le “troie” che stavano nel Parlamento italiano, suscitando molte polemiche. Al tempo era assessore al Turismo della Regione Sicilia e quello sfogo, purtroppo, gli costò la poltrona.
Battiato stava rievocando quei giorni e Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil, in maniera molto pacata lo ha invitato a non insultare più le donne con l’appellativo “troia” proponendogli di usare piuttosto l’epiteto “stronze”. Geletto in studio. Tra l’imbarazzo di Massimo Giannini che ha invitato Carla Cantone a “non farne una questione di genere” (ma ti pareva che si possa mai parlare di questioni di genere nei programmi della tv pubblica?) e il silenzio di Concita De Gregorio, in studio si è fatto calare velocemente il sipario sulle parole schiette della sindacalista.
Se la sessualità femminile è il metro con cui misurare l’etica e la troia con la sua “sporca” sessualità è dai tempi biblici, lo stigma della più sordida immoralità non possono che restarne colpite le donne e solo loro. Se poi si allude anche agli uomini, la sostanza non cambia, lo stigma colpisce un uomo perché si sta comportando come una donna.
E questo è sessismo non c’è mirror -climbing che tenga. Ha fatto bene Carla Cantone a ricordarlo.
@Nadiesdaa