di Kelli B. Grant
Lavorare a Wall Street non è solo gioco da uomini, nella vita o sul grande schermo.
Il nuovo dramma finanziario Equity pone soprattutto al centro personaggi femminili. E le donne che lavorano nel settore dicono che molte delle lotte delle protagoniste per fare carriera, accadono veramente nella vita.
Equity racconta la storia di Naomi (Anna Gann) una veterana banchiera di investimenti finanziari mentre lotta per avere successo, producendo una start-up tecnologica pubblica con l’aiuto di Erin (Sarah Megan Thomas) una giovane banchiera ma insorgono problemi con la IPO (offerta iniziale di azioni al pubblico), e le due finiscono coinvolte in una indagine per frode di titoli avviata dalla procuratrice Samantha (Alysia Reiner).
Il film in anteprima al Sundance Film Festival 2016 è stato proiettato negli Stati Uniti, a livello nazionale, lo scorso mese di agosto.
Dietro le quinte di Equity ci sono delle donne che hanno scritto, diretto e prodotto il film.
Sono state intervistate diverse donne che fanno parte del mondo degli affari ed hanno detto che alcuni dei problemi delle donne nel mondo del lavoro e in particolare di quello finanziario sono stati narrati con precisione.
Dorie Clark, autrice di Stand Out, è professoressa a contratto di economia aziendale presso la Fuqua School of Business della Duke University, è conferenziera e consulente per i clienti, tra cui la Banca Mondiale e Morgan Stanley.
Melissa Fisher, autrice di “Wall Street Women.” E’ una docente di analisi sociale e culturale alla New York University.
Sallie Krawcheck é CEO e co-fondatrice del servizio consulenza digitale Ellevest. I suoi ruoli precedenti includono la presidenza della divisione di finanza e di gestione degli investimenti globale alla Bank of America, e amministratrice delegata di gestione del patrimonio personale della divisione di Citigroup.
Lindsey Smith (in realtà non è il suo vero nome ed ha chiesto l’anonimato per non incorrere nel dipartimento di conformità) è una specialista di fusioni e acquisizioni con una delle società di revisione contabile delle Big Four.
Una delle cose interessanti sul film, ha detto Melissa Fisher, è che molti dei punti della trama in materia di avanzamento di carriera e del limite del soffitto di cristallo sono reali- con il risultato che non ci sia un lieto fine per molti dei personaggi. Infatti dichiara che “Si parla di problemi sul posto di lavoro che esistono da molto tempo”.
Alcuni dei temi ricorrenti:
Assertività o aggressività
Nel corso di Equity , Naomi, la protagonista cammina sul filo di rasoio: si comporta assertivamente come i suoi colleghi maschi ma per questo viene rimproverata dal suo capo (maschio) perché sta interagendo con le persone nel modo sbagliato ed essere frenata la fa sentire come se non fosse all’altezza della situazione. Egli le spiega che il giudizio degli altri sul suo comportamento le ha fatto perdere la promozione che aspettava.
“Il capo di Naomi continua a dirle che non è il suo anno”, ha detto Fisher. “Non è insolito che una donna abbia la carriera bloccata da un capo di sesso maschile”.
Le donne costituiscono il 43 per cento del settore dei servizi finanziari, ma solo il 20 per cento accede a ruoli dirigenziali e solo il 9 per cento alla CEO, secondo il Report del World Economic Forum. La maggior parte delle donne resta bloccata a livello medio.
E le vecchie abitudini sono dure a morire. In un recente rapporto Pew, il 56 per cento degli uomini crede che gli ostacoli che rendono più difficile per le donne di andare avanti sono in gran parte scomparsi; CIO’ rispetto al 34 per cento delle donne che la pensano allo stesso modo.
Krawcheck ha detto che ha capito che per dare peso alla sua opinione, a differenza dei suoi colleghi maschi, ha dovuto equipaggiarsi di dati e ricerche. “Ho lavorato per anni per capire come avrei potuto parlare in modo da poter essere ascoltata, e non ho mai pensato che fosse una questione di genere”, ha detto. “Ma col passare del tempo, mi rendo conto che in realtà lo era.”
Gravidanza
Per Lindsey Smith, il film da un esempio dopo l’altro di situazioni che lei ha conosciuto nel corso degli anni, dai comportamenti inappropriati da parte di clienti che flirtano, alle umiliazioni del capo presuntuoso. Smith ha detto: “Ho pensato che il film fosse accurato nel modo in cui rappresenta le sfide che noi donne incontriamo sul posto di lavoro”.
Alcune parti della storia di Equity ruota intorno al mettere su famiglia. Naomi è senza figli ed ha apparentemente messo avanti alle relazioni la carriera. Erin sta cercando di nascondere i sintomi della gravidanza e Samantha deve scegliere se mantenere il lavoro che la appassiona o optare per quello che offre una migliore retribuzione per sostenere meglio la famiglia — in risonanza con le donne con cui abbiamo parlato.
Nonostante norme contro la discriminazione per la gravidanza, l’idea di una penalità della maternità nelle prospettive di carriera è ancora una preoccupazione significativa” ha detto Clark. C’è grande incertezza sul fatto che si tratti di qualcosa che si deve dire mentre si cerca un impiego o se e quando rivelare una gravidanza sul posto di lavoro.
“In particolare ad alti livelli e in certi ambienti spietati è chiaramente uno svantaggio essere fuori gioco per tre mesi mentre tutti gli altri stanno lavorando ad un affare”, ha detto Clark.
Smith, che ha un figlio piccolo, ha detto che – come Erin in Equity – ha nascosto la sua gravidanza per tutto il tempo che poteva. Temeva che se lo avessero saputo i suoi colleghi e i suoi capi sarebbe stata tagliata fuori dalle opportunità di lavoro, e dice che è esattamente quello che è successo non appena lei ha cominciato a mostrare la gravidanza.
“Sei mesi prima che il bambino nascesse, sapevo che c’erano in ballo operazioni importanti ed ho detto che volevo essere coinvolta. Hanno guardato la mia pancia, e mi hanno chiesto “quando partorirai?”. Hanno detto che non volevano sostituire le persone che stavano lavorando all’affare, ma le sostituzioni avvengono continuamente”.
(pubblicato il 7 settembre su www.cnbc.com)