Si vede che sei madre di una femmina” un’amica mi risponde con queste parole mentre le parlo della denuncia di stupro di quella ragazza che domenica sera passeggiava con le amiche dopo aver guardato i fuochi d’artificio e ancora le dico, indignata, dell’ oscena canea scatenata sul web contro questa adolescente colpevole di essere uscita di casa. Resto interdetta e mi sento attraversare da una emozione spiacevole; poco dopo lei si scusa e mi dice di essere rimasta male per le sue stesse parole. Le domando “Pensi che essere madre di figli o figlie incida sulla percezione della violenza maschile?” .Mi risponde “intendevo dire che la percezione di uno stupro per la madre di una figlia è forse diversa per una donna che non ha figlie perché è una cosa che potrebbe capitare ad una figlia”. Tutto questo è vero ma ho anche il sospetto che ci sia dell’altro, un non detto nascosto in quella frase che come un sasso nello stagno ha fatto risuonare emozioni. Siamo affiatate da anni, abbiamo condiviso esperienze e confidenze e per qualche istante ci siamo viste come se fossimo su due differenti sponde, divise da un fiume di emozioni. Contrapposte. Essere madre di un maschio ha donato alle donne uno status. In un passato non troppo lontano, le donne che generavano maschi si appropriavano di un potere che era loro precluso e se anche oggi nel mondo occidentale, generalmente, le donne non sentono più l’ambizione di generare un maschio qualcosa risuona ancora nelle segrete stanze dell’inconscio. Le madri difendevano il potere sessuale e sociale dei loro figli e garantivano il dovere morale e e virginale delle loro figlie.
Tempo fa Monica Lanfranco mi intervistò per un’inchiesta che sta conducendo sulle madri femministe e da cui presto sarà pubblicato un libro. Le ho lasciato la mia testimonianza su quanto il femminismo abbia influenzato il mio modo di vivere la maternità e la relazione con mia figlia. E’ un tema ricco di spunti di riflessione e di possibilità di confrontarsi tra donne. Essere madre di una figlia o di un figlio può influenzare le emozioni che scatena la violenza contro le donne?